Sceneggiatore e soggettista italiano.
Esordì nel 1935 con la sceneggiatura per
Darò un milione di
Mario Camerini, una delle più riuscite commedie anteguerra. Il suo nome
rimane tuttavia legato al grande periodo del Neorealismo di cui è
considerato un fondatore insieme a Vittorio De Sica, con il quale
costituì uno dei più affiatati connubi tra regista e sceneggiatore
(l'incontro con De Sica avvenne nel 1941 per il film
Teresa
Venerdì). Dell'enorme produzione di soggetti dei primi anni Quaranta
sono da segnalare quelle per i film:
Quattro passi tra le nuvole (1942),
di Alessandro Blasetti,
I bambini ci guardano (1943), di De Sica,
La
freccia nel fianco (1945), di Alberto Lattuada. Il 1946 è l'anno di
Sciuscià, di De Sica, dopo il quale, sempre con lo stesso regista,
Zavattini realizzò
Ladri di biciclette (1948),
Miracolo a
Milano (1951),
Umberto D (1952),
Il tetto (1956),
La
ciociara (1960),
Il boom (1963),
Il giardino dei Finzi-Contini
(1970). Lavorò anche con L. Emmer, L. Visconti, G. De Santis, dedicandosi
alla regia, dopo alcuni episodi in film collettivi, nel 1982 con il film TV
La veritàaa. Prolifico narratore, fu autore di libri
(prevalentemente di carattere umoristico), tra i quali ricordiamo:
Parliamo
tanto di me (1931);
I poveri sono matti (1937);
Io sono il
diavolo (1941);
Totò il buono (1943, da cui venne tratto il
film
Miracolo a Milano);
Ipocrita 1943 (1955);
Straparole
(1967);
Non libro (1970);
Le voglie letterarie (1974);
La notte
che ho dato uno schiaffo a Mussolini (1976). Fu anche autore di poesie
dialettali (
Stricarm'in d'na parola, 1973) (Luzzara, Reggio Emilia 1902 -
Roma 1989).
Cesare Zavattini